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IEA: Il Parlamento UE rafforza il ruolo del Software Libero, ma serve migliorare

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I due comitati consultivi del PE, IMCO e LIBE, hanno approvato oggi i testi sulla Legge Europa Interoperabile. Mentre entrambi riconoscono l'importanza del Software Libero in questa normativa, è dubbia l'inclusione della comunità del Software Libero nel Consiglio. La formulazione di un adeguato monitoraggio e valutazione va nella giusta direzione.

Edificio europeo con il symbolo del Parlamento Europeo

La commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (IMCO, Internal Market and Consumer Protection) e la commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (LIBE, Civil Liberties, Justice and Home Affairs) hanno approvato oggi con una larga maggioranza i loro pareri a riguardo della normativa su un'Europa interoperabile.

La commissione IMCO, facendo seguito ad alcune delle nostre richieste, ha evidenziato la necessità di dare priorità all'utilizzo del Software Libero per enti e istituzioni pubbliche in modo da sostenere la creazione di soluzioni riutilizzabili. Inoltre, ha anche riconosciuto la nostra richiesta di avere obiettivi e indicatori più chiari per valutarne il raggiungimento. Ha anche incluso misure per segnalare e monitorare il numero di soluzioni di Software Libero sviluppate e adottate dal settore pubblico nell'ambito del regolamento.

Purtroppo non sono stati adottati emendamenti per includere maggiormente le parti interessate nel Consiglio Europa Interoperabile, ad eccezione della proposta di includere il Parlamento Europeo come osservatore. Pertanto spetta ora al comitato direttivo per l'industria, la ricerca e l'energia (ITRE) prendere l'iniziativa nella direzione di arricchire il Consiglio.

D'altro canto, la commissione LIBE ha concisamente incluso, nell'ambito di questo regolamento, una formulazione per incoraggiare le soluzioni di Software Libero quando si tratta di migliorare la trasparenza nel trattamento dei dati personali. Tuttavia, questa formulazione ha ancora bisogno di essere migliorata dando più decisamente la priorità all'uso del Software Libero per questi scopi.

Lina Ceballos, responsabile di progetto della FSFE, afferma: «Apprezziamo che il Parlamento Europeo abbia preso atto di alcune delle nostre richieste, specialmente per quando riguarda un adeguato monitoraggio e valutazione. Tuttavia, c'è ancora la necessità di includere più parti interessate nella gestione. Esortiamo quindi i responsabili delle decisioni a riconoscere il ruolo che la comunità del Software Libero potrebbe svolgere nel Consiglio Interoperabile».

Nelle prossime settimane, la commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (ITRE) approverà il testo, che sarà probabilmente votato in plenaria dopo la pausa estiva, per poi entrare nei negoziati interistituzionali. Chiediamo ai responsabili delle decisioni non solo di assicurare i progressi che IMCO e LIBE hanno raggiunto con il loro parere, ma di intraprendere anche le azioni necessarie per un approccio gestionale più inclusivo inserendo la comunità del Software Libero nel Consiglio Europa Interoperabile. Ciò vale anche per il Consiglio, che che vuole escludere le parti interessate di rilievo dal contribuire ad un'Europa interoperabile.