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Normativa Europa interoperabile: il Comitato delle Regioni non promuove il Software Libero

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Il Comitato delle Regioni ha approvato la propria idea sulla legge per l'interoperabilità. L'organo rappresentativo dell'UE non riconosce l'importanza del Software Libero per l'interoperabilità e quindi per la digitalizzazione e l'innovazione. Questo sottolinea l'importanza della presenza della comunità del Software Libero nel Consiglio d'interoperabilità.

Bandiera UE con un martello da giudice sullo sfondo e la parola FAIL stampata sopra in rosso

Con l'obiettivo di creare un quadro giuridico sull'interoperabilità attraverso la normativa su un'Europa interoperabile, il Comitato delle Regioni ha approvato oggi il proprio parere in plenaria. Mentre il parere ha flebilmente menzionato nelle proprie raccomandazioni politiche il ruolo del Software Libero per raggiungere l'interoperabilità transfrontaliera ed evitare la dipendenza dal fornitore, il Comitato delle Regioni non ha portato alcun miglioramento sostanziale al testo originario, introducendo tra l'altro misure più stringenti e necessarie. Il testo non inserisce un approccio "Software Libero prima di tutto" e non introduce il coinvolgimento delle parti interessate nel Consiglio Europa Interoperabile, un organismo previsto per decidere i prossimi passi derivanti da questa normativa.

«È incomprensibile come l'istituzione che ha la responsabilità di portare avanti le richieste di migliaio di amministrazioni locali e regionali fallisca nell'evidenziare l'importanza del Software Libero per l'interoperabilità. Questa decisione non fa quindi che riaffermare l'importanza del coinvolgimento delle parti interessate, che hanno una effettiva competenza, in questi processi decisionali. Esortiamo quindi il Parlamento Europeo ad includere la comunità del Software Libero nel Consiglio Europa Interoperabile per garantire la sostenibilità e l'innovazione nella digitalizzazione. C'è inoltre anche bisogno che venga introdotto un approccio "Software Libero prima di tutto"», spiega Lina Ceballos, responsabile di progetto delle politiche della FSFE.

È stato dimostrato che il ruolo giocato dal Software Libero nella digitalizzazione delle amministrazioni locali e regionali è di grande importanza, specialmente durante la pandemia del corona virus. Tra le altre cose, il Software Libero rafforza il pieno controllo digitale permettendo alle amministrazioni di aver il controllo del software che utilizzano, e allo stesso tempo permette che i fondi pubblici vengano spesi in modo più efficiente. Per questi motivi, la FSFE chiede con la propria iniziativa "Denaro pubblico? Codice pubblico!" che il software finanziato pubblicamente debba essere reso pubblicamente disponibile con una licenza di Software Libero. Sta ora al Parlamento Europeo assicurare che l'interoperabilità venga introdotta con un approccio "Software Libero prima di tutto", tramite l'inclusione della comunità del Software Libero nel percorso per la digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche europee. È già stato introdotto il primo emendamento in questa direzione, ma la posizione deve essere ulteriormente migliorata. Approfondisci la tematica.